
The Social Free Port as a model of urban and community regeneration
Il Punto Franco Sociale come modello di rigenerazione
urbana e comunitaria

Venezia può rinascere soltanto insieme a chi la ama
“Rinascere a Venezia” è un’iniziativa culturale e civica che propone il Punto Franco Sociale come modello di rigenerazione urbana e comunitaria.
Non si tratta di un’idea astratta, ma dell’unica soluzione oggi in grado di avviare un reale processo di rinascita della città, restituendole un tessuto sociale ed economico vitale e sostenibile.
Il Manifesto raccoglie i principi e gli obiettivi del progetto, che vengono promossi attraverso una Petizione pubblica su Change.org.
Chi condivide questi principi può sostenere il progetto firmando la Petizione su Change.org.
Solo se saremo in tanti a farlo, potremo trasformare questa idea in una voce collettiva capace di farsi ascoltare.
La firma non è un gesto formale, ma un atto civico semplice e libero: il modo più concreto per dire che Venezia merita di rinascere e che le istituzioni devono assumersi la responsabilità di renderlo possibile.
L’iniziativa è stata ideata e promossa da Giancarlo Leporatti, veneziano, che da oltre quarant’anni opera nel mercato internazionale degli eventi e nel marketing delle destinazioni, con un’attenzione particolare ai modelli di sviluppo sostenibile.


IL MANIFESTO
Rinascere a Venezia - Un Punto Franco Sociale
Un modello urbano per restituire vita, residenti e lavoro alla città storica
1. La Sfida di Venezia
Venezia vive da anni un drammatico processo di svuotamento abitativo che porta con sé il progressivo spegnimento delle attività di supporto alla vita quotidiana, la fuga delle imprese artigianali e l’appiattimento del tessuto economico sulla monocultura di un turismo prevalentemente “mordi e fuggi”.
Questa deriva sta erodendo i fattori di autenticità, unicità e qualità che per secoli hanno reso grande l’arte veneziana – dall’industria all’artigianato, fino all’enogastronomia – e che oggi rischiano di essere irrimediabilmente perduti. La curva è ormai giunta a un punto critico, vicino al non ritorno.
Le iniziative di eccellenza come quelle della Biennale, dei centri artistico-culturali ancora attivi e riconosciuti a livello mondiale, così come la resistenza di alcuni artigiani radicati nella città e di ristoranti che custodiscono la tradizione e i prodotti autoctoni, rappresentano preziosi presìdi di qualità. Ma da sole non sono sufficienti a invertire la tendenza.
Per far rinascere Venezia serve un progetto forte, strutturato e condiviso, capace di restituire alla città un tessuto socio-economico e culturale vitale, attrarre nuovi residenti e nuove economie, e ridare alla comunità urbana la sua ragione d’essere.
2. Un Nuovo Paradigma: Il Punto Franco Sociale – La proposta
La proposta è quella di estendere lo status di Punto Franco al centro storico di Venezia, creando una Zona Economica Speciale Urbana e Sociale.
Un modello che, a differenza del Punto Franco di Marghera — dedicato alle merci e alla logistica portuale — mette al centro le persone, le famiglie, le imprese culturali e creative, l’artigianato e i servizi utili alla comunità.
L’obiettivo è restituire a Venezia una comunità viva, adottando politiche che incentivino:
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il ritorno e la presenza stabile di giovani, famiglie, artigiani e professionisti, capaci di contribuire alla vita della città;
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la creazione di attività produttive e culturali non legate al turismo di massa;
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la rinascita della vita quotidiana nella città storica.
Il Punto Franco Sociale è quindi una Zona Economica Speciale applicata alla città storica, con benefici fiscali, semplificazioni burocratiche e incentivi dedicati esclusivamente a chi sceglie di risiedere e lavorare stabilmente a Venezia.
3. Le aree di intervento
Il Punto Franco Sociale non è un’idea astratta: si traduce in cinque aree di intervento concrete e misurabili, capaci di restituire a Venezia la sua dimensione di città viva.
🔹 Residenza viva
Obiettivo: riportare i residenti a Venezia.
Strumenti: incentivi fiscali, politiche abitative mirate, recupero degli alloggi.
Azioni: soluzioni abitative accessibili per residenti permanenti, valorizzazione degli immobili oggi inutilizzati, sviluppo di progetti di co-housing e residenze universitarie.
🔹 Nuove economie
Obiettivo: superare la monocultura turistica.
Strumenti: agevolazioni fiscali e semplificazioni per imprese innovative.
Azioni: sostegno alle start-up culturali e tecnologiche, creazione di hub di ricerca e formazione internazionale, rilancio dell’artigianato lagunare e delle filiere locali.
🔹 Lavoro qualificato
Obiettivo: creare opportunità stabili per chi vive in città.
Strumenti: incentivi per le imprese che assumono residenti e collegamento tra nuove economie e turismo di qualità.
Azioni: programmi di formazione nei settori green, digitali e culturali, valorizzazione di Venezia come capitale dei congressi, della ricerca e dell’innovazione.
🔹 Tutela comunitaria e ambientale
Obiettivo: difendere la comunità e la laguna.
Strumenti: servizi locali efficienti e regolamentazione dei flussi turistici.
Azioni: rafforzamento di scuole, sanità e trasporti per i residenti, piani di tutela ambientale, gestione sostenibile degli accessi turistici.
🔹 Autonomia decisionale
Obiettivo: dare a Venezia il potere di decidere il proprio futuro.
Strumenti: una governance trasparente e partecipata.
Azioni: creazione di un tavolo istituzionale permanente (Governo–Regione–Comune–UE), strumenti di democrazia partecipata per i cittadini, regole vincolanti sull’utilizzo delle risorse generate dal Punto Franco Sociale.
4. Le condizioni per il successo
Il Punto Franco Sociale può funzionare solo a precise condizioni, che garantiscano che i benefici ricadano sulla città e non sulla speculazione.
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Residenza stabile e documentata come requisito essenziale per accedere agli incentivi.
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Stop alla speculazione immobiliare, con regole chiare e limiti rigorosi agli investimenti a fini puramente finanziari.
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Incentivi riservati a chi genera valore sociale, ovvero imprese, attività e servizi utili alla comunità dei residenti.
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Un piano urbanistico integrato, che mantenga l’equilibrio tra residenza, spazi produttivi e servizi pubblici, garantendo una città vivibile e sostenibile.
5. Conclusione – Una Venezia da vivere, non solo da visitare
Il Punto Franco Sociale non è un’utopia, né un rimedio temporaneo: è l’unico progetto concreto capace di restituire a Venezia ciò che ha perso – i suoi residenti, il suo lavoro, la sua vita quotidiana.
Questa visione non guarda al passato ma al futuro: Venezia può diventare un modello europeo di rigenerazione urbana intelligente, dove storia e innovazione si incontrano per dare forma a una comunità viva, sostenibile e orgogliosa di abitare la propria città.
6. Cosa chiediamo che venga fatto
Il Manifesto non è un esercizio teorico: è un appello affinché le istituzioni competenti traducano questa visione in azioni concrete.
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Appello pubblico: attraverso la Petizione chiediamo che sia riconosciuta l’urgenza di affrontare il tema del futuro di Venezia.
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Tavolo istituzionale: chiediamo a Governo, Regione, Comune ed Europa di aprire un confronto permanente dedicato al Punto Franco Sociale.
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Studio di fattibilità: chiediamo che le istituzioni predispongano un’analisi tecnico-economica che dimostri, con dati e scenari, la sostenibilità del progetto.
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Coinvolgimento della comunità: chiediamo che i residenti, le associazioni, le università e le imprese locali siano parte attiva del processo decisionale.
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Rete internazionale di sostegno: vogliamo che Venezia diventi un modello europeo di rigenerazione urbana, capace di attrarre attenzione, risorse e competenze da tutto il mondo.
Le basi giuridiche del progetto
Il Punto Franco Sociale non è un’idea astratta: trova fondamento in strumenti normativi già esistenti a livello nazionale ed europeo, che ne dimostrano la fattibilità.
Livello europeo
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Art. 174 TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’UE)
La politica di coesione mira a ridurre le disparità regionali, con attenzione particolare alle aree con svantaggi naturali o demografici permanenti. Venezia, con spopolamento e fragilità ambientale, rientra pienamente in questa categoria.
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Zone Economiche Speciali (ZES) in UE
Già riconosciute dall’Unione, a condizione che rispettino le regole sugli aiuti di Stato. Il modello di ZES Urbana e Sociale sarebbe un’innovazione coerente.
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European Urban Initiative (EUI)
Programma UE che finanzia sperimentazioni urbane innovative: il Punto Franco Sociale risponde ai requisiti di innovazione e rigenerazione comunitaria.
Livello nazionale
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ZES e ZLS (Zone Economiche Speciali e Zone Logistiche Semplificate)
Normate dal D.L. 91/2017 e successive modifiche. La cornice giuridica per aree a fiscalità e burocrazia agevolata è già attiva in Italia.
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Legge speciale per Venezia (L. 171/1973 e successive)
Riconosce la singolarità di Venezia e prevede misure specifiche per la salvaguardia della città e della laguna.
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Legge 77/2006 – Siti UNESCO
Consente piani speciali di tutela e sviluppo socio-economico nei siti patrimonio dell’umanità. Venezia è tra questi e può beneficiare di misure dedicate.
Il Punto Franco Sociale si colloca quindi su basi normative solide:
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estende al centro storico strumenti già previsti per altre aree (ZES, leggi speciali);
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è compatibile con il diritto europeo (coesione, aiuti di Stato, rigenerazione urbana);
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valorizza la condizione unica di Venezia come città UNESCO e patrimonio dell’umanità.
È un progetto innovativo, ma giuridicamente radicato e realizzabile.
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